lunedì 26 novembre 2007

Risotto allo champagne



Cari ragazzi oggi vi propongo un piatto che ho appena finito di mangiare e che mi ha decisamente soddisfatto. Anche qui, come in altre occasioni già solo il nome farà gran parte del lavoro per voi. Come si può ben capire lo chiamiamo risotto allo champagne solo per ragioni di fighezza, ma per prepararlo andrà benissimo anche uno spumantino nostrano, possibilmente brut, ma in mancanza di quello si può fare con il dolce e va benissimo uguale, solo ci dovrete aggiungere un pò di sale in più.

Dunque, si parte con un pò di cipolla messa a soffriggere nel burro, aggiungete poi il riso e fatelo tostare. Questa è un'operazione molto importante, il riso deve quasi soffriggere, in questo modo il chicco rimarrà compatto e il vostro risotto non diventerà un imbarazzante ammasso colloso. Fatto ciò versate lo "champagne" ;-) nella casseruola e lasciatelo sfumare mescolando il riso abbastanza spesso. A questo punto aggiungete alternatamente facendoli evaporare un pò di brodo e un pò di champagne finchè il riso non vi sembrerà cotto. Quando siete quasi giunti a conclusione della cottura unite la panna (non troppa se no sparisce il sapore dello champagne) e del parmigiano (idem). Aggiustate di sale e pepe e il risotto è pronto. Mentre lo mangiavo mi è venuta in mente una possibile aggiunta che potrebbe arricchire il nostro piatto: della pancetta a cubetti o dello speck, credo che ci starebbero decisamente bene.

P.S.: Questo piatto oltre ad essere buono e stylish pone rimedio ad un problema che mi tormenta da sempre. Prendete un qualsiasi film, la scena è sempre la stessa: lui e lei, luci soffuse, musica inequivocabilmente a tema, diciamo Barry White, a cui noi maschietti ricorriamo sempre in quelle occasioni (....grazie Barry). Arriva il momento dello champagne, lui apre la bottiglia e versa due bicchieri, il tempo di dare un sorso (a volte neanche quello) e sono già sul letto. Ma dico io.......e di quella bottiglia che ne facciamo?!?!?! Bè, ora abbiamo la soluzione. Una volta conclusa l'attività ricreativa invece di accendere una sigaretta accendiamo i fornelli, fa meno male e reintegra anche le energie perse!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo è il tipico risotto da matrimonio..lo ricordo benissimo!
A quando la ricetta del sorbetto al limone?? No cmq scherzo...bellissima idea!! A quando l'amatriciana che sai fare solo tu nzvata di OGLIO?!?!?
fto VITO

Anonimo ha detto...

richiamata all'ordine in suolo brussellese obbedisco, visito e commento.

secondo me dinuccio, sei fuori come un cavallo pazzo!Proviamo a cucinarti?

nella presentazione dello chef si intravede una componente della flora di cook islands...sarebbe così gentile da indicarcene il nome (ma soprettutto, si può dire?)?
aggiungerei solamente una spolverata di scaglie di Parmigiano-Reggiano, per riempire il vuoto del piatto, caro compagno colucci.

Anonimo ha detto...

Eh cara K, questo flog davvero non poteva fare a meno dei tuoi commenti.
Questo è un piatto preparato d'istinto, per cui anche la presentazione non è barocca come al solito, ne ho fatta dunque una minimal-chic e quella è una banale foglia di lattuga :-)